La Facoltà Teologica della Sardegna propone e ospita un convegno internazionale di teologia e filosofia sul tema della Trinità e della persona umana – con un riferimento storico particolare alla contemporaneità e all’Europa – dal titolo: “Il Cristianesimo e l’Europa. Radici trinitarie, dignità della persona umana e trasfigurazione del mondo: Guardini, Florenskij, Newman”.
Al convegno di studi sono invitati anche i docenti di religione cattolica (cfr Decreto Usr Sardegna prot. n. 6090 del 30 aprile 2019).
Il convegno – che si terrà nell’aula magna della Facoltà nell’intera giornata di venerdì 10 maggio e nella mattina di sabato 11 maggio 2019
è diviso in tre sessioni dedicate ad altrettanti autori che rappresentano idealmente diverse latitudini e sensibilità dell’Europa cristiana moderna e contemporanea (R. Guardini, P. Florenskij e J.H. Newman): dalla Gran Bretagna alla Russia, passando per la Germania.
I relatori invitati a partecipare sono: Silvano Zucal (Università degli Studi di Trento), Andrea Aguti (Università degli Studi di Urbino), Chiara Cantelli (Università degli Studi di Firenze), Maurizio Migliori (Università degli Studi di Macerata), Fortunato Morrone (Istituto Teologico Calabro) e Angelo Bottone (University College Dublin).
Concluderà i lavori una relazione del card. Angelo Bagnasco (presidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa) con i saluti finali di mons. Arrigo Miglio (arcivescovo di Cagliari).
Sono previste, inoltre, una serie di comunicazioni e domande da parte di dottorandi, studiosi e docenti invitati appositamente per questo appuntamento.
Mettendo in correlazione queste tre grandi figure, il convegno vuole porre al centro il tema della Trinità, inteso in senso propriamente teologico-spirituale più che dogmatico. In uno spettro anche geografico che va da Occidente a Oriente, e che unisce il mondo anglosassone al mondo germanico e italiano per arrivare in Russia, questi tre autori (teologi, filosofi, intellettuali umanisti e, nel caso di Florenskij, anche scienziati) mostrano non solo come la Trinità non si risolva nella storia, ma anche come lo stesso discorso trinitario sia “già presente” in tutta la nostra cultura europea ma anche orientale-cristiana.
Riflettere su queste figure significa tornare al “soggetto/persona” e alla chiamata di quest’ultimo a operare una vera e propria trasformazione/trasfigurazione del mondo.